Dicembre, come da tradizione, è il mese dedicato a brindisi e bilanci. Non solo a Natale e Capodanno: tra cene aziendali e grandi riunioni di famiglia, le occasioni per brindare non mancano. Ma cosa sappiamo di questo immancabile rituale?
Testimonianze scritte fanno risalire l’inizio della tradizione all’epoca Romana. Non si trattava allora di un brindisi vero e proprio: i commensali si scambiavano invece le coppe, per affermare la propria fiducia reciproca, lasciando intendere con un semplice gesto che il vino non fosse avvelenato!
Oggi questa preoccupazione per fortuna non c’è più, ma brindare richiede ugualmente l’osservanza di alcune semplici regole di buona educazione.
Cosa dice il galateo?
Brindare non significa fare rumore, per quanto sia un momento allegro e conviviale. Ci sentiamo di sconsigliare in tal senso alcune pratiche molto diffuse: dimostrerete attenzione verso i vostri ospiti.
“Il protagonista di un brindisi perfetto è un vino spumante di qualità. Brindare con un vino anonimo, infatti, trasformerebbe un bel momento in un’esperienza dimenticabile”.
Evitiamo dunque di tintinnare le posate sui calici, o battere i bicchieri per fare cin cin. E inoltre: la bottiglia non si stappa mai “col botto”. Fa eccezione il brindisi di Capodanno, quando quel gesto diventa un modo per scongiurare la negatività e augurare un nuovo anno prospero.
Ultima regola: quando si brinda ci si guarda sempre negli occhi, perché la condivisione sia ancora più sincera e sentita.
Il discorso del brindisi
Durante il brindisi la prima persona che si alza in piedi e prende la parola è di norma il festeggiato, oppure la padrona o il padrone di casa. Il discorso di brindisi sarà breve e riguarderà chi è seduto a tavola con noi: bando all’autoreferenzialità.
La scelta del vino
Il protagonista di un brindisi perfetto è un vino spumante di qualità. Brindare con un vino anonimo, infatti, trasformerebbe un bel momento in un’esperienza dimenticabile. Non ne vale la pena, no?
Qui giochiamo in casa con una varietà di spumanti per ogni occasione, che raccolgono sempre grandi consensi: il Tenuta Polvaro Prosecco D.O.C. Brut, il Tenuta Polvaro Prosecco D.O.C. Rosé Extra Dry e il Tenuta Polvaro Prosecco D.O.C. Extra Dry, la nostra proposta più classica.
La scelta del calice
Non sottovalutiamo infine la scelta del giusto calice per brindare. La flûte è sicuramente il più “normale”. Ma troviamo molto più adatti alla degustazione dello spumante la classica coppa – oggi utilizzata per gli spumanti dolci, perché riesce a disperdere le bollicine e quindi far salire gli aromi – o il calice a tulipano, con la pancia larga e l’apertura più stretta. Questo fa si che gli aromi si aprano nella parte della pancia per poi salire verso l’alto senza disperdersi.
Non resta che preparare il discorso, scegliere la bottiglia giusta, alzare i calici e brindare. Prosit!